Storicamente. Laboratorio di storia
Proiezione

Secondo una definizione enciclopedica, la proiezione è «il processo per cui si esternano i propri desideri, atteggiamenti e motivazioni discutibili, attribuendoli ad altri. L'individuo percepisce dunque questi sentimenti come provenienti da fonti esterne a se stesso, anche se in effetti essi rappresentano i suoi sentimenti interiori. I sentimenti proiettivi possono essere interpretati come lo specchio dell'inconscio di una persona. Per esempio, un individuo che si sente insicuro, ostile e a disagio con gli altri potrebbe pensare di non piacere a nessuno o che nessuno voglia avere rapporti con lui. Gli schizofrenici paranoici fanno un uso eccessivo del meccanismo difensivo della proiezione: vedono un ambiente pieno di individui ostili e sospettosi, anche se sono loro stessi a coltivare sentimenti inconsci di rabbia omicida». (Da: T. Pettijohn, P. Bankart, H. Fitzgerald, The Encyclopedic Dictionary of Psychology , Guilford, Duskin Publishing Group, 1986).

Se sul piano psicologico la proiezione è un meccanismo che può sfociare nella devianza e richiedere un trattamento clinico, sul piano sociologico e narrativo è invece un aspetto tipico della costruzione dell'immagine del nemico. La proiezione è impiegata come giustificazione e rafforzamento di un sentimento negativo che nasce all'interno di un gruppo, come ad esempio il desiderio di vendetta rispetto a un torto o a un attacco subito. Proiettando questi sentimenti negativi sul proprio nemico, la collettività rafforza la sua coesione interna e attribuisce a un Antisoggetto le pulsioni che il gruppo stesso prova nei confronti di esso. D'altra parte, lo stesso meccanismo può avvenire in positivo, ad esempio quando si proietta su un leader o una situazione le caratteristiche che si desidera che questi possiedano (Cfr. D. Sears, The role of affect in symbolic politics , in J. Kulkinski (ed.), Citizens and politics: Perspectives from political psychology , Cambridge, Cambridge University Press, 2001).

La contrapposizione tra Soggetto e Antisoggetto viene riprodotta in tutti gli aspetti che definiscono questi due ruoli narrativi. Ogni elemento della cultura, della storia e della società rappresentata dall'Antisoggetto viene ridefinito in antitesi a quelli positivi incarnati dal Soggetto e dai suoi Destinanti. L'Antisoggetto viene spesso individuato in un referente concreto, una persona fisica che rappresenta iconicamente la costellazione di elementi negativi che ne caratterizzano la narrazione. Così la storia si configura come lo scontro tra due "campioni", che rappresentano il Soggetto e l'Antisoggetto.