Corso di Laurea in Storia contemporanea
Tesi di Laurea in Storia della Seconda guerra mondiale e dei movimenti partigiani a.a. 2002- 2003
Relatore: prof.ssa Dianella Gagliani
Correlatore: prof.ssa Mariuccia Salvati
La mia ricerca concerne i temi della sessualità e della violenza nella memoria delle resistenti italiane, nel periodo tra il 1943 e il 1945. La memoria è uno dei concetti chiave di tale lavoro, che privilegia, ad una ricostruzione fattuale, un taglio soggettivo, attento alla percezione che dei fatti hanno ricavato le protagoniste e alle elaborazioni che ne sono seguite. L'intento di indagare come la memoria privata si relazioni alla memoria pubblica spiega il ricorso, nell'ambito delle fonti, solo a testimonianze edite, tralasciando sia la produzione di nuovo materiale documentario sia l'analisi di quello inedito. Altra scelta metodologica rilevante è stata quella di sondare appartenenza e radicamento delle problematiche relative a sessualità e violenza, nelle storie delle resistenti, percorrendo trasversalmente luoghi d'origine, tratti biografici, caratteri ideologici. Nella convinzione che «l'ascolto delle testimonianze possa essere fruttuoso per tentare un approccio analitico al rapporto tra donne e violenza»[1], ma non possa costituire il solo strumento della ricerca storica, al piano della memoria è quindi stato affiancato quello, imprescindibile, della critica.
È attraverso un quadro teorico che muove dalla produzione storiografica italiana dal dopoguerra alla svolta degli anni Novanta che, nella prima parte, si è cercato di mettere in luce quanto il tema del confronto tra donne e violenza sia stato stereotipato, o omesso, tramite il riferimento a schemi concettuali consolidati. Come emerge dalla più recente letteratura storiografica[2], quelli legati all'esperienza della violenza, agìta e subita dalle donne, sono nodi su cui gravano pesanti silenzi, spesso indotti dall'assenza di un permesso sociale alla condivisione di tali esperienze.
La parte più consistente di questa indagine è dedicata al tema dell'elaborazione e della trasmissione della memoria e all'analisi delle rappresentazioni e autorappresentazioni delle donne nel momento dell'incontro con la violenza, nelle relazioni con il nemico - conflittuali, certo, ma anche percorse da una lucida pietas - come nei rapporti con i compagni, più complessi di quello che l'epica resistenziale abbia cercato di tramandare. Nucleo centrale della riflessione diventa allora il corpo femminile, sia esso oltraggiato o sia esso motivo di sospetto, per esempio quando un corpo potenzialmente materno esercita violenza.
Una delle convinzioni più tenaci dell'immaginario collettivo, d'altronde, è che l'appartenenza di genere implichi una differenza nell'approccio alla violenza, facendo degli uomini esseri naturalmente inclini alla violenza e delle donne creature che naturalmente se ne dissociano. In base a tale supposizione, su cui si articola l'impianto dicotomico pubblico/privato fondamento della società moderna, sono assegnati ruoli e funzioni differenti. Accanto alle interpretazioni con cui le donne hanno declinato, e speso, il loro impegno politico nella Resistenza, tale ricerca si propone di ragionare, dunque, in merito al valore emancipatorio della lotta clandestina armata, chiedendosi se questo passaggio sia risultato funzionale a una rottura dei paradigmi tradizionali delle relazioni tra i sessi o abbia agito come riconferma della divaricazione dei ruoli e delle identità di genere.
Sommario
Premessa
Capitolo 1: Donne e violenza. Una rassegna storiografica
Capitolo 2: Il corpo offeso
Capitolo 3: La violenza subita
I rapporti con nazisti e fascisti
I rapporti con i compagni
Capitolo 4: La violenza agìta
I rapporti con nazisti e fascisti
La violenza sui compagni
Le armi
I rapporti con le altre donne
Le collaborazioniste
Le ignave
Le compagne
Conclusioni
Fonti e bibliografia
Note
[1] L. Passerini, Per una metodologia fedele alla memoria, in: R. Anni, D. Lusiardi, G. Sciola, M.R. Zamboni (eds.), I gesti e i sentimenti: le donne nella Resistenza bresciana, Brescia, Comune di Brescia, Assessorato alla Cultura, 1990, 10.
[2] Cfr.: A. Bravo (ed.), Donne e uomini nelle guerre mondiali, Roma-Bari, Laterza, 1991; A. Bravo, A. M. Bruzzone, In guerra senza armi. Storie di donne. 1940-1945, Roma-Bari, Laterza, 1995; D. Gagliani, E. Guerra, L. Mariani, F. Tarozzi (eds.), Donne guerra politica. Esperienze e memorie della Resistenza, Bologna, Clueb, 2000.