Storicamente. Laboratorio di storia

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Fabio Frosini, Guido Liguori (eds.), Le parole di Gramsci. Per un lessico dei Quaderni dal carcere

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Frutto di un lungo lavoro seminariale che si è snodato tra il 2000 e il 2003, questo lessico dei Quaderni dal carcere rappresenta uno strumento molto utile per gli studiosi che intendano ritornare sull'opera di Gramsci. I tredici lemmi rappresentano infatti un tentativo di restituire rigore filologico alla lettura di un testo dalla composizione complessa e dal carattere strutturalmente aperto. Non si tratta perciò del tentativo di dare delle definizioni alle principali categorie gramsciane, quanto piuttosto di registrarne l'articolazione all'interno dei Quaderni, gli slittamenti semantici, finanche le aporie proprie di un pensiero che si è andato elaborando su molteplici piani.

Da almeno un quarto di secolo è iniziata una riscoperta di Gramsci che ha permesso di superare la rigida e "nazionale" lettura togliattiana canonizzata negli anni '50. All'apertura di nuove prospettive sul pensiero gramsciano, e a riprova della sua plastica efficacia, hanno contribuito diversi autori stranieri, che hanno recepito e utilizzato il suo pensiero per elaborare nuovi approcci allo studio della cultura popolare e della cultura di massa, all'analisi dei linguaggi e delle pratiche delle classi subalterne, anche al di fuori dell'Europa. Pensiamo ai cultural studies britannici e all'utilizzo di concetti gramsciani nelle ricerche sul thatcherismo come fenomeno culturale e politico, o alla programmatica influenza del pensiero di Gramsci nella definizione del progetto intellettuale dei subaltern studies in India. Ma più in generale si può dire che Gramsci compare molto spesso come punto di riferimento, assieme magari agli autori del post-strutturalismo francese, in larga parte degli studi postcoloniali. Ecco, questo lessico gramsciano si situa sullo sfondo intellettuale di questo rinnovato interesse per Gramsci, tuttavia cerca di riportare temi vecchi e nuovi all'interno della trama dei Quaderni. E si tratta di un impegno meritorio perché se la recente diffusione globale del pensiero di Gramsci, anche al di fuori delle genealogie del marxismo occidentale, ne ha valorizzato la fertilità ermeneutica, occorre anche dire che alla ricezione di Gramsci è spesso mancata una consapevolezza filologica che è invece ben presente agli autori di questo volume. I lemmi di questo lessico sono i seguenti: Americanismo, Brescianesimo, Dialettica, Egemonia, Filosofia della praxis, Giacobinismo, Ideologia, Nazionale-popolare, Riforma e Rinascimento, Rivoluzione passiva, Stato-società civile, Struttura-superstruttura, Traduzione e Traducibilità.