Il volume curato da Ropa e Venturoli è frutto di un lavoro di ricerca realizzato in occasione di una mostra dal titolo omonimo allestita tra il gennaio ed il febbraio 2010, nell'ambito delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Costituzione italiana. La struttura del libro appare intrinsecamente legata alla cornice della mostra: l'articolazione del volume, diviso in due parti principali (Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale e Dal regime fascista agli anni Sessanta), rispecchia quella della mostra.
Tuttavia, il volume non può essere considerato un mero catalogo della mostra da cui ha tratto origine: vi è, infatti, un rapporto sinergico tra la ricostruzione storica proposta e l'ampio e ricco apparato iconografico, composto da fonti fotografiche di vario soggetto e da riproduzioni di documenti d'archivio e stampa periodica.
Lo scopo dichiarato della mostra, trasposto nel volume, era di illustrare per immagini e temi gli aspetti principali del complesso rapporto fra donna lavoratrice e mondo della produzione, ripercorrendo le fasi della inclusione/esclusione femminile nel mondo del lavoro tra XIX e metà del XX secolo, individuandone cause e ragioni. Proprio in quest'ottica, il volume affronta il tema del lavoro delle donne nel lungo periodo, oltre le periodizzazioni tradizionali di "lungo Ottocento" e "secolo breve", analizzando quasi un secolo di lavoro femminile in Emilia-Romagna, dall'Unità agli anni '60. Pur adottando una prospettiva locale, le aa. inquadrano efficacemente la specificità regionale nel più generale contesto nazionale, fornendo al lettore gli strumenti per comprendere differenze ed analogie tra i due contesti.
Nel ricostruire continuità e trasformazioni avvenute nel lavoro femminile in Emilia-Romagna, Ropa e Venturoli prendono in esame una molteplicità di aspetti e adottano una pluralità di prospettive, restituendo così al lettore un quadro poliedrico e sfaccettato della condizione lavorativa femminile e, al contempo, del ruolo che il lavoro ha ricoperto nel processo di making and re-making dell'identità femminile, individuale e collettiva, nella società italiana del '900. Il lavoro femminile viene indagato sotto il profilo quantitativo e qualitativo: le aa. forniscono dati statistici essenziali per comprendere le dinamiche dell'occupazione femminile nei vari settori economici ed il loro modificarsi nel tempo. Contestualmente all'analisi quantitativa, un'attenzione specifica viene dedicata alle principali professioni svolte dalle donne (come, ad es., la maestra, la levatrice, l'infermiera, la sarta) e alla loro evoluzione nel corso dei decenni. Non mancano affreschi di singole figure di lavoratrici, che caratterizzarono nel lungo periodo il mondo del lavoro femminile: mondine e braccianti, domestiche, lavoranti a domicilio, impiegate e il vasto ed eterogeneo universo delle operaie tra cui spiccano tabacchine e operaie tessile. Ampio spazio viene dedicato anche alla trattazione delle condizioni di lavoro delle donne, analizzate in rapporto alle rivendicazioni avanzate dalle lavoratrici nei vari periodi storici ed in stretta connessione al ruolo svolto dall'associazionismo femminile e dalle organizzazioni sindacali tra fine '800 e primo '900, e ancora nel secondo dopoguerra. Alcuni nuclei rivendicativi ricorrenti (come, ad es., le lotte per la parità salariale e per il diritto al lavoro) vengono affrontati a più riprese nel corso del volume, in rapporto al mutare della legislazione sul lavoro femminile, che costituisce il quadro di riferimento estrinseco per attente riflessioni sulle concezioni del lavoro femminile nella società italiana tardo-ottecentesca e novecentesca.
Grazie all'utilizzo di una pluralità di fonti sia di carattere quantitativo che qualitativo, dalle statistiche censuarie alla stampa quotidiana e periodica, dagli atti di convegni sul lavoro femminile, alla documentazione inedita, la trattazione si regge su una solida base documentaria.
L'opera di Venturoli e Ropa risulta particolarmente significativa rispetto al panorama degli studi sul lavoro femminile degli ultimi decenni, per ampiezza del periodo cronologico preso in considerazione, per la pluralità e completezza delle fonti esaminate, per la molteplicità di punti di vista adottati; e mantiene, va sottolineato, un buon rapporto tra analisi e sintesi, pur in una trattazione di ampio respiro.