Storicamente. Laboratorio di storia
Sfruttare
Il cambiamento del sistema di vita è svelato dal mutamento di significato e d’uso del termine sfruttare.

Tale uso peggiorativo del verbo «sfruttare» che era ancora originale nel 1830, stava consolidando quelle trasformazioni della retorica rivoluzionaria effettuate da «L’artisan». Il senso corrente di «sfruttare» era privo di ogni sfondo morale agli inizi del diciannovesimo secolo; sfruttare significava utilizzare alcune risorse in modo produttivo, da cui l’espressione sfruttare una miniera o un appezzamento di terreno. Parlare di sfruttamento del lavoro, era dunque fare dell’ironia, significava sottintendere che il lavoro umano era considerato come una risorsa non umana. Anziché l’obbrobrio morale pressoché generale che attualmente questo termine sottintende – attraverso le idee di egoismo, ingiustizia o insensibilità - «sfruttamento» significava specificamente, nel 1830, l’utilizzazione dei lavoratori come «agenti di produzione» disumanizzati. Così «L’Artisan» sottolineava, in un numero posteriore, che il lavoro dell’operaio « diviene tra le mani di un datore di lavoro una terra che egli coltiva, una macchina che egli sfrutta (Sewell, Lavoro e rivoluzione in Francia, 343).