Rossana Rossanda
Queste in particolare le parole che avevano suscitato ira e indignazione nel Pci: «In verità, chiunque sia stato comunista negli anni cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l'album di famiglia: ci sono tutti gli ingrediente che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo - imparavamo allora - è diviso in due. Da una parte sta l'imperialismo, dall'altra il socialismo. L'imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale» (.) «Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm, il suo schema è veterocomunismo puro. Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è, la guerriglia.» R. Rossanda, Il discorso sulla Dc , «il Manifesto», 28 marzo 1978, 1.
Se le osservazioni di Rossanda avevano suscitato clamore per la provocatorietà degli argomenti, il dibattito - così come si può ad esempio ricostruire dalle pagine de «L'Unità» - coinvolse ampiamente il partito e accelerò i tempi di un processo di parziale autocritica delle proprie tradizioni che almeno in maniera latente era iniziato già da un po' di tempo. Cfr. ad esempio U. Cerroni, Società di massa e violenza «rossa». La sinistra deve liberarsi di molti miti , «L'Unità», 26 marzo 1978, 1, o ancora, nello stesso giorno e sulla stessa pagina P. Bufalini, Tirarsi su le maniche .