organizzazioni sindacali
Nonostante la netta presa di posizione contro la violenza politica da parte dei sindacati e del Pci soprattutto nella seconda metà degli anni Settanta, non si può certo sostenere che il movimento operaio riuscì a compattarsi su posizioni di aperta condanna del terrorismo. Non vi fu insomma unanimità di posizioni rispetto al terrorismo e al pericolo da questi rappresentato per la vita politica e istituzionale del paese. E' significativo, ad esempio, che anche nel giorno dell'azione più clamorosa del terrorismo italiano - il sequestro di Aldo Moro, il 16 marzo 1978 - tra gli operai intervistati a caldo da due giovani studiosi e militanti politici torinesi (B. Mantelli e M. Revelli (eds.), Operai senza politica. Il caso Moro alla Fiat e il "qualunquismo operaio" , Roma, Samonà e Savelli, 1979), vi fosse chi senza la benché minima titubanza si sentiva di dichiarare apertamente che con quell'azione i terroristi avevano "fatto bene", che "bisognerebbe sequestrarli tutti", che Moro "se l'era meritato" ecc. ecc., quasi che lo Stato stesso fosse il vero nemico da combattere (posizioni che sostanzialmente esprimevano un atteggiamento di opportunistico favore nei confronti delle BR). Pur trattandosi di esternazioni in alcun modo rappresentative e che stridevano apertamente con le reazioni di spontanea condanna e indignazione manifestate invece da una imponente e spontanea mobilitazione popolare - su questo aspetto insistette ovviamente «L'Unità» con quotidiani interventi di elogio della maturità politica espressa dalla popolazione -, possono comunque considerarsi esemplificative di una contraddizione, o ambiguità, esistente nel mondo della sinistra.
Nel corso del sequestro Moro i sindacati aderiranno tuttavia e in maniera sempre più accentuata, seppur non compatta, ad un discorso centrato sulla difesa delle istituzioni democratico-repubblicane. Cfr. M. Pirani, Brigate rosse brigate nere per gli operai il nemico è lo stesso. Intervista con Luciano Lama su sindacato e terrorismo , «La Repubblica», 7 aprile 1978, 2 e V. Sivo, Lama contro ogni scambio ma il sindacato è diviso , «La Repubblica», 21 aprile 1978, 5.