Il pensiero politico di Alain de Benoist
Nella prospettiva appena delineata Alain de Benoist appare sempre più un intellettuale del tutto indipendente, le cui dottrine filosofiche o politiche spaziano e si concentrano su svariate tematiche, senza fornire precisi punti di riferimento che siano facilmente collocabili nella classica dicotomia Destra/Sinistra. Come ricorda lo studioso del pensiero marxista Costanzo Preve, infatti, de Benoist può essere considerato «un testimone minoritario, che nonostante la piccola industria editoriale che ha saputo costruirsi non è mai uscito appunto da un ghetto minoritario, estraneo alle grandi correnti culturali istituzionali e per di più demonizzato (…). de Benoist è stato esemplare, perché ha esemplarmente decostruito razionalmente i presupposti “astorici” e mitici delle idee (…) della tradizione di destra cercandone di “salvare” alcuni nuclei valoriali comunitari. Ed ancor più, perché è stato esemplare, e quindi tipico, il suo rifiuto di accettare la dittatura compulsiva della dicotomia sistemica Destra/Sinistra» (Costanzo Preve, Il paradosso de Benoist. Un confronto politico e filosofico, Settimo Sigillo, Roma 2006, p. 177-178).Sullo stesso tema: Alain de Benoist L’esperienza della Nouvelle Droite, Intervista a cura di Massimiliano Capra*, «Storicamente», 6 (2010), DOI 10.1473/stor446.