Comunitarismo
Il nucleo dottrinale fondante della teoria comunitarista è stato così riassunto da Nadia Urbinati. Tutti gli autori che, a vario titolo, si sono riconosciuti in
questa corrente: «hanno usato il termine “comunità” in senso alternativo a quello di “associazione” per denotare un mondo di valori esistente indipendentemente dalla volontà e dalla scelta
razionale degli individui. Le “comunità” sono corpi di tradizioni etniche, linguistiche, religiose e culturali all’interno dei quali l’individuo è situato e acquista coscienza di sé, dei propri
doveri e dei fini ai quali conformare le proprie scelte. Fuori della comunità non ci sono che individui astratti, entità impersonali dello stato di diritto, fruitori dello stato sociale e operatori
del mercato. Dal punto di vista teorico, il comunitarismo contesta la regola aurea del liberalismo, ovvero la separazione del giusto dal bene» (Nadia Urbinati, Comunitarismo, in Norberto
Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino, Il Dizionario di politica, UTET, Torino 2007, p. 145).