Storicamente. Laboratorio di storia
Le critiche al progetto Bombacci, qui solo accennate, erano invece esplicite  nel successivo articolo La costituzione dei Soviet sull’«Avanti!» del 15 febbraio. Il maggiore errore del progetto Bombacci sembrava a Niccolini quello di essere «animato dal solo pensiero di assicurare al Partito socialista “il controllo sullo sviluppo e sull’attività dei Soviet stessi”». E decisamente ambiguo gli pareva il progetto anche per i rapporti che dovevano intercorrere tra Soviet e Gruppo Parlamentare Socialista:

«Se si pensa di eleggere i deputati al parlamento per mezzo dei Soviet, grazie tanto compagno Bombacci, per il geniale progetto che sarebbe una vera e propria caricatura del sistema della dittatura del proletariato. Non voglio credere a tale enormità da parte di un massimalista intransigente.»

Secondo Niccolini, l’aspetto positivo del Soviet «come organizzazione» era appunto che «il Partito acquista la facilità di guadagnarsi la [...] maggioranza del proletariato»: non era necessario un «lungo progetto», né tentare di dirigere il proletariato per mezzo di paragrafi, ma solamente «agire con una politica sana, rivoluzionaria, attiva e feconda». Il Soviet doveva essere quindi di tutto il proletariato industriale ed agricolo, e non solo di una sua parte organizzata.