Storicamente. Laboratorio di storia

Dibattiti

Biografia di un intellettuale nell’Europa del Novecento. Una introduzione

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Abstract

The text introduces the discussion of M. Salvati’s volume, Camillo Pellizzi. Un intellettuale nell’Europa del Novecento, and outlines the path that led Salvati to study Pellizzi.

Il volume di Mariuccia Salvati su Camillo Pellizzi, qui discusso da Pietro Costa e Loredana Sciolla, si colloca in un cantiere di ricerca allestito dall’autrice nell’arco di trent’anni e che ha generato opere che hanno segnato un percorso, non certo lineare, ma fitto di rimandi interni e capace di enucleare alcune fondamentali questioni della storia d’Italia tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra. Nel volume Cittadini e governanti (Laterza, 1997), Salvati metteva al centro della sua analisi il tortuoso e difficile processo di democratizzazione del nostro paese, a partire dalle prime tensioni che emersero dalle mobilitazioni di massa tardo ottocentesche e dalle apprensioni che esse crearono nella ristretta oligarchia che reggeva le sorti del giovane Stato. Lo sforzo di mantenere una solida gerarchia sociale, sfidata dalle spinte che provenivano dal basso, comportò la messa al bando di libertà recentemente e faticosamente conquistate. In quel volume emergevano alcune questioni che ruotano anche attorno alla biografia di Pellizzi: il tema dell’aristocrazia, come governo dei capaci e dei migliori, la duplicità della concezione del potere, vale a dire la fallace distinzione tra il governo delle “cose”, dell’economia, della tecnica, del territorio e dell’ambiente, da quello degli “uomini”, delle loro credenze e delle loro passioni. A partire da questa ingenua e fittizia distinzione si sarebbero generate conseguenze drammatiche nella storia del nostro Paese.

Questo volume su Pellizzi non è il compimento di un percorso, piuttosto andrebbe visto come l’apertura di una serie di prospettive resa possibile dall’utilizzo di un genere storiografico nuovo nel percorso scientifico dell’autrice: la biografia. Già nei suoi volumi sui ceti medi, pubblicati negli anni Novanta, e nel volume Da Berlino a New York (Mondadori, 2000), Salvati aveva coniugato un approccio di storia sociale, di ascendenza weberiana, con un’attenzione alla dimensione narrativa che le aveva reso possibile sfumare e rendere più complesso l’impianto analitico. Nel suo lavoro queste due dimensioni della storiografia hanno sempre felicemente convissuto: l’eziologia dei fenomeni storici che si interrogava sui nessi causali, attraverso anche l’uso di modelli o di paradigmi comparativi, ha sempre lasciato delle lacune che la dimensione narrativa ha cercato di colmare, o quantomeno di esplorare. Il volume Passaggi (Carocci, 2017) andava già in questa direzione, assumendo alcune figure emblematiche dell’Italia del 1945 come vie d’accesso a una dialettica tra i due dopoguerra: intellettuale, storica, esistenziale. Ora, in questo volume quei medesimi paesaggi, quei travagli esistenziali, quelle irriducibili spigolosità della storia vengono filtrate attraverso la specola di una singola esperienza biografica. Il contesto che fa da sfondo a questa biografia è estremamente ampio e sapientemente tratteggiato. Il dibattito intellettuale nell’Europa tra le due guerre definisce l’orizzonte entro il quale Pellizzi ha potuto leggere le questioni del suo tempo e a esse cercare risposta. Al contempo, esso ha rappresentato il contesto nel quale si è dispiegata la sua azione, con la sua contraddittorietà, le illusioni e le disillusioni; il microscopio biografico infatti permette di non stemperare la soggettività entro una tavolozza di condizioni date, ma di evidenziare lo spazio dell’azione, le opportunità, le scelte, gli errori.

Al termine di questo viaggio il lettore non trova una parabola che restituisca un percorso compiuto, rimane piuttosto la sensazione dei limiti, delle mancanze, dell’inadeguatezza e della sconfitta di una generazione di intellettuali fiduciosa di poter guidare l’Europa dentro alla modernità, opponendo alla sfida del socialismo la propria capacità tecnica e intellettuale, e che ha tuttavia finito per essere fagocitata dentro a una spirale di barbarie.

Bibliografia

  • Salvati, Mariuccia. 1997. Cittadini e governanti. La leadership nella storia dell’Italia contemporanea. Roma-Bari: Laterza.
  • — 2000. Da Berlino a New York. Crisi della classe media e futuro della democrazia nelle scienze sociali degli anni Trenta. Milano: Mondadori.
  • — 2017. Passaggi. Italiani dal fascismo alla Repubblica. Roma: Carocci.