Storicamente. Laboratorio di storia
Amatori:

Come il Regolamento generale, la distinzione tra Membri ed Amatori nei congressi scientifici italiani doveva essere mutuata dall'esempio tedesco. In realtà la seconda categoria fu a lungo mal definita.

Si prenda ad es. il Congresso di Firenze (1841). Il registro degli Amatori contava oltre 600 iscrizioni. Vi figuravano attori diversi: giovani stranieri (alcuni inglesi, qualche francese e moltissimi greci); ma soprattutto sudditi dello Stato Pontificio dalle più varie qualifiche.

(Cfr. Registro degli Amatori, AIMSSFi, RSI, b. 9, c. 2).

Con la riforma del 1844, si stabilì che in questa categoria potessero (e dovessero) rientrare:

Gli ingegneri regi, comunali e civili;
I laureati in medicina-chirurgia e i proprietari di farmacie;
I direttori tecnici di stabilimenti industriali;
I corrispondenti delle accademie o società scientifiche di scienze naturali;
I membri effettivi delle altre accademie;
I professori di lettere o di altre scienze, delle università o dei licei;
I membri della Società di incoraggiamento per le scienze, lettere e arti di Milano;
Gli autori di lodate pubblicazioni scientifiche.

In pratica, nelle speranze dei riformatori la qualifica di Scienziato era ristretta ai soli professori di materie scientifiche delle università e ai professionisti delle scienze mediche.