rigide teorie
Sotto l’influenza della nozione di Impero e Imperialismo, e in netta contrapposizione ai teorici della modernizzazione, l’approccio dipendentista rileva che l’integrazione dei paesi e delle aree arretrate nel sistema economico internazionale impedisce il loro sviluppo ed anzi acuisce, attraverso vari meccanismi, la loro arretratezza. Lo sfruttamento della periferia avviene attraverso lo scambio ineguale (fra prodotti primari a basso costo e merci industriali a prezzo elevato), la penetrazione degli investimenti stranieri (attratti da basso costo dei fattori e destinati alla produzione di beni primari) ed il ricorso ai prestiti ed agli aiuti internazionali. La teoria della dependencia è sorta nel corso degli anni ’60 in reazione alle interpretazioni dualiste dell’arretratezza dell’America Latina: i suoi teorici videro sviluppo e sottosviluppo come posizioni del tutto funzionali all’interno dell’economia mondiale, e non come stadi disposti lungo una presunta scala evolutiva. Con ciò, essi intesero caratterizzare la condizione di subordinazione economica propria dei paesi situati nella periferia del sistema mondiale, intesa in riferimento al centro rappresentato dagli Stati dell’Occidente o del Nord. Il sottosviluppo non è quindi una condizione ma un processo indotto dall’esterno. Tra le forme diverse di dipendenza che si sono succedute storicamente: dipendenza dalle esportazioni di prodotti agricoli e minerari verso il centro, dipendenza dagli investimenti e dai prestiti provenienti dai paesi avanzati, dipendenza tecnologica.
Tra gli altri principali contributi alle teorie dello sviluppo, ma interpretate entro una prospettiva storica, la corrente della World-System Theory, che si concentra dalla metà degli anni ’70 intorno al significativo contributo di I. Wallerstein, si fonda sul concetto di sistema sociale, entità economico-materiale la cui autonomia poggia sull’esistenza al proprio interno di un’unica divisione del lavoro. Nell’approccio di Wallerstein, che rielabora il retaggio della teoria della dipendenza, gli unici sistemi sociali reali sono le piccole economie di sussistenza ed i sistemi-mondo. In particolare, il sistema-mondo moderno coincide con l’economia-mondo capitalistica, articolata in tre aree concentriche, il centro, la periferia e la semi-periferia, tra loro correlate funzionalmente e ciascuna caratterizzata da specifici tipi di produzione, modi di controllo del lavoro e regimi di proprietà. Oltre ai caratteri capitalistici del sistema (scambio di mercato, accumulazione del capitale, ricerca del profitto e natura espansiva), in questa teoria assume un ruolo centrale, per la riproduzione allargata del sistema, la destinazione al centro del surplus prodotto nella periferia.
Cfr. A. G. Frank, Sul sottosviluppo capitalista, Milano, Jaca Book, 1971 e I. Wallerstein, Il sistema mondiale dell’economia moderna, Bologna, il Mulino, 1978.