notte tra il 3 ed il 4 novembre
Notte tra il 3 e il 4 novembre
La sera del 3 novembre, alla minaccia fascista di attacco alla sede confederale di Via d’Azeglio 41, alcuni socialisti rispondono al fuoco, mentre il segretario Bucco chiama il questore Poli, in base al patto siglato il giorno precedente. Il tenente Lapolla, vedendo un fascista ferito, obbliga i socialisti ad aprire e fa perquisire l’edificio: vengono trovate 96 guardie rosse disarmate e, nell’abitazione privata del segretario, un vero e proprio arsenale. Lapolla arresta tutti i presenti e sequestra molti documenti della CCdL. All’alba, all’uscita dei socialisti ammanettati, i fascisti invadono, saccheggiano e bruciano la sede sindacale bolognese. Per due giorni è decretato lo sciopero generale, senza ottenere la liberazione dei compagni incarcerati. Solo gli onorevoli Bucco e Quarantini sono rimessi in libertà.
Le dichiarazioni rilasciate da Bucco in questura – non riconosce le guardie rosse ed ignora la presenza di armi – sono pubblicate l’8 novembre da «Il Resto del Carlino», che ridicolizza e condanna – come faranno poi fascisti, compagni, anarchici e... storici – incapacità, impreparazione, presunzione e viltà del segretario confederale. Bucco darà immediatamente le dimissioni e, la settimana seguente, una commissione appositamente stabilita dal PSI ne condannerà il comportamento.
Il segretario massimalista della CCdL di Bologna è scelto – consapevolmente – come capro espiatorio di una classe colpevole quanto lui. Nei mesi seguenti, Bucco verrà immolato all’altare del si-salvi-chi-può del socialismo italiano assediato dalle squadracce fasciste.
Negli anni a venire, la sua figura continuerà ad essere additata come exemplum degli eccessi del biennio rosso: uno storico del bolognese come Arturo Colombi sentenzierà, quasi trent’anni dopo, che la gestione del sindacato confederale nel 1920 dimostra «chiaramente la megalomania e l’abuso del potere di uomini incapaci e tarati come il Bucco e il Martini». (A. Colombi, Esperienze del passato, la lotta agraria nel bolognese (1919-1920), Bologna, Coop. Operaia Tip. Unità, 1947).