Storicamente. Laboratorio di storia
Triangolazione
Risultato riportato da G. Zincone nella mattinata di studi promossa dall’assessorato della sanità e dei servizi sociali della provincia di Bologna (Osserv/azioni. L’immigrazione vista dall’Osservatorio provinciale di Bologna e dal Dossier Caritas Nazionale con riflessioni di M. Livi Bacci e G. Zincone, 4 novembre 2005).
Da una ricerca che ha preso in esame Torino e Bologna, è emerso che a Torino, la maggiore coesione tra amministrazione, privato sociale e forze dell’ordine rispetto, effettivamente determina una maggiore efficienza rispetto alla città di Bologna non solo riguardo alle problematiche dei regolari ma anche al trattamento degli irregolari. A supporto di questa interpretazione uno studio di F. Campomori ha ricercato le ragioni per cui le politiche di integrazione degli immigrati risultino differenziate, attraverso tre dimensioni di analisi: dimensione cognitiva (modalità di rappresentazione e di definizione del problema da parte dei decisori pubblici), dimensione organizzativa (riguarda la densità e la qualità organizzativa messa in campo dagli enti locali nel policy making sull’immigrazione attraverso l’eventuale ricorso alla conoscenza ed esperienza di esperti), dimensione politica (le relazioni tra l’istituzione politica e il privato sociale) analizzando le tre realtà territoriali enunciate nel titolo. A fine studio sono state avanzate sei ipotesi interpretative per le quali, vista la pregnanza e complessità si rimanda al testo: F.Campomori, Come integrare l’immigrato? Modelli locali di intervento a Prato, Vicenza e Caserta, in: A. Colombo, T. Caponio (eds.), Stranieri in Italia. Migrazioni globali, integrazioni locali, Bologna, il Mulino, 2005.