Guido Piovene
Nel suo viaggio in Italia fra il 1953 e il 1956, Guido Piovene così descrive un piccolo paese a nord-ovest di Potenza:Un unico giaciglio serve ad un’intera famiglia; lo spogliarsi è un’usanza sconosciuta: gli escrementi delle galline anche sui pochi mobili sembrano essere ammessi come elementi di decorazione normale, insieme con i peperoni e il lardo, ornamenti ed alimenti. I peperoni, il lardo, la conserva di pomodoro e più raramente la pasta si mangiano seduti in cerchio, pescando in un piatto centrale con forchette di stagno. Quell’alimentazione povera è interrotta una volta all’anno per la grande mangiata il giorno dell’uccisione del porco; ed una volta nella vita, per la grandissima mangiata del giorno delle nozze, che non si ripete più.
In G. Piovene, Viaggio in Italia, Milano, Baldini e Castoldi, 2005, 742.