Storicamente. Laboratorio di storia
invulnerabilità

Significativo a questo proposito è l'atteggiamento di relativo distacco o, per dirla con una parola chiave di quegli anni, di "estraneità" prevalso ad esempio tra le principali formazioni femministe italiane, che proprio nei giorni di massima tensione politica e sociale in seguito al rapimento di Aldo Moro continuarono indefesse a svolgere le proprie "normali" attività suscitando non poche critiche da parte di chi invece si aspettava la mobilitazione generale. La sinistra comunista rimase ad esempio colpita dal fatto che in occasione di un convegno femminista internazionale sulla violenza tenutosi a Roma dal 25 al 27 marzo 1978, dunque a una decina di giorni dal sequestro di Moro, non una riflessione fu spesa sugli eventi in corso né sul terrorismo in generale. Cfr. il commento risentito e allarmato di F. Raspini, La violenza politica non riguarda le donne? , «L'Unità», 28 marzo 1978, 5. In risposta alle critiche sollevate cfr. Lettera aperta su donne e stato , «Effe», 5, 1978, 19 sg. Sul tema della "mancata" presa di posizione delle donne cfr. anche A. M. Mori, Il silenzio delle donne e il caso Moro , Cosenza, Lerici, 1978.