Tommaso Abbondi, pescivendolo, vuole che il figlio Ignazio sia chiuso nel discolato, ma le informazioni assunte portano a concludere che Tommaso è «un uomo stravolto e pazzo
paragonandosi a Dio nell’autorità in casa sua, e con tale stravolta massima maltratta indistintamente la propria famiglia». Il figlio se la cava con una bonaria paternale, mentre al padre viene
ingiunto di smettere di maltrattare la moglie e i cinque figli [Polizia, Atti generali, 1822, titolo X, rub. 27.]. Anche Luigi Rodolfi vorrebbe mettere il figlio Gaetano di 11 anni nel
correzionale perché «non vuole stare subordinato». Il commissario di S. Giacomo, Gnoli, respinge seccamente la richiesta: «Le mancanze dei ragazzi presso le proprie famiglie quando non passino il
grado di rendersi fastidiosi o agli inquilini o vicini non possono essere note, che dietro le deposizioni dei parenti, i quali nell’accusar i propri figli spesso fanno conoscere la loro incapacità
di dirigere ed allevare famiglia massimamente di tenera età […] non sembrami debba essere il governo tanto corrente in accedere alle richieste di simile natura e per simile età».
[Tutti i riferimenti in Polizia, Atti generali, titolo X, rub. 27].