Costruire un modello per il testo
Dovendo affrontare qualunque tentativo di digitalizzazione è opportuno riflettere preliminarmente su cosa si vuole ottenere e dunque su cosa esattamente si vuole codificare.
Affinchè un testo sia fruibile per una ricerca automatica è necessario rappresentare tutti i diversi livelli del testo, ovvero tutte le nozioni che sono comprese in quello che abitualmente
chiamiamo, con termine in realtà non univoco, "testo".
[Una rappresentazione completamente esaustiva è in realtà impossibile in quanto tende ad infinito; si cercherà però, con buona approssimazione, di compendiare quanti più elementi sia possibile,
in particolare tenendo conto delle specifiche esigenze della ricerca che ci si propone di effettuare. Vd. D. Buzzetti, Rappresentazione digitale e modello del testo, in: Il ruolo del
modello nella scienza e nel sapere, Atti del Convegno (Roma, 27-28 ottobre 1998), Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1999, (Contributi del Centro Linceo Interdisciplinare "Beniamino
Segre")].
Se nel sistema di ricerca tradizionale è la competenza dello specialista a riassumere tale pluralità di significati, senza che sia strettamente necessario distinguerli in maniera analitica,
dovendo operare tramite uno strumento, il computer, che può agire solo in base ad istruzioni precise e ad una competenza esterna, lo studioso deve in qualche modo "trasferire" nel testo le
indicazioni che gli derivano dalla sua competenza: bisogna in un certo qual senso che il testo venga caricato di tutte le informazioni necessarie al fine della ricerca. Per restituire al testo lo
spessore che gli appartiene in quanto veicolo di informazione su molteplici livelli, la soluzione migliore pare quella suggerita dalla teoria dei sistemi, ovvero di realizzare un "modello"
elettronico, per quanto possibile corrispondente all’oggetto (o documento) che si intende digitalizzare.
[Sulla modellizzazione vd. T. Orlandi, Linguistica, sistemi, e modelli, in Il ruolo del modello nella scienza e nel sapere, Atti del Convegno (Roma, 27-28 ottobre 1998), Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1999, (Contributi del Centro Linceo Interdisciplinare "Beniamino Segre"), Roma 1999, 73-90; Id., Ripartiamo dai sistemi, in I nuovi orizzonti della filologia. Ecdotica, critica testuale, editoria scientifica e mezzi informatici elettronici, Conv. Int. 27-29 maggio 1998, Roma 1999 (Atti dei Convegni lincei, 151), 87-101; Id., Integrazione dei sistemi di lettura intelligente e banche dati nel progetto Medioevo-Europa, in: C. Leonardi, M. Morelli, F. Santi (eds.), Macchine per leggere, Spoleto, 1994, 41-52, in particolare pp. 42-47 e nota 6 per la bibliografia sull’argomento.]
Possiamo definire "modello" una rappresentazione ordinata che miri a riprodurre la complessità dell’oggetto reale; un esempio tratto dalle arti plastiche è quello che chiamiamo
appunto "modellino", che altro non è se non una rappresentazione ordinata di qualcosa che si intende riprodurre in scala.
Lo studio del documento deve essere criterio per la scelta del modo per rappresentare l’insieme dei fenomeni e relazioni che lo caratterizzano, in quanto solo da una adeguata posizione dei
problemi, in una visione il più possibile unitaria, potranno scaturire adeguate risposte.