Teoria de los dos demonios
span class="text">Nel decreto n° 157/83 del 13 dicembre 1983, primo decreto del nuovo governo democratico, veniva enunciata quella che è conosciuta col nome di “Tesis de los dos demonios”. La tesi del decreto incolpava i gruppi guerriglieri di non aver accolto le aspirazioni a una riappacificazione nazionale promossa dal governo eletto nel 1973. Li si accusava, inoltre, di aver ignorato il richiamo dei rappresentanti del popolo a costruire una Repubblica secondo le regole della democrazia e di avere promosso forme violente d’azione politica, che avevano sprofondato il paese in un clima di violenza e insicurezza. Li si riteneva responsabili di aver ostacolato l’azione del governo costituzionale compiuta dalle forze armate che, alleate a gruppi di potere economico, causarono un peggioramento delle condizioni di vita del popolo, portando l’economia nazionale sull’orlo del fallimento e coinvolgendo la nazione in due guerre, in una delle quali si subì una sconfitta senza precedenti. La tesi attribuiva le proporzioni raggiunte da questi “flagelli” al fatto che interessi esteri avessero scelto il paese per misurare le loro forze, come unica possibile spiegazione razionale. Nel determinare le figure responsabili dello stato di cose che fornì un pretesto per l’intervento militare, il testo del decreto non faceva alcun riferimento all’incapacità della dirigenza politica di rintracciare una via d’uscita alla situazione che si era creata nel corso del governo di Isabelita e nemmeno alla Triple A o ad altro squadrismo di destra, presente nel paese già nel 1973.