I partigiani jugoslavi e la liberazione di Gorizia. Testimonianza di R. S.
Videointervista a R. S. raccolta da Alessandro Cattunar e Kaja Sirok il 31.08.2007 a Gorizia.
Dopo il ‘45, finita la guerra, noi eravamo in corso Verdi e dalle finestre abbiamo visto arrivare le truppe… Ma i primi primi ad arrivare sono stati i neozelandesi. Dopo sono venuti i partigiani,
che hanno sfilato per il corso e tutti così…
E dopo di quella volta è venuta fuori una tragedia…
[…]
Avete avuto qualche rapporto con i partigiani?
Noi… Si sentiva parlare di queste cose ma non sapevamo la vera verità.
Cosa sentivate dire?
Tutti c’avevano paura… ci portano via… Insomma comunque a noi non c’hanno portato via nessuno… Però la gente un po’ parlava… ma non parlava mai chiaramente.
Noi così siamo andati avanti. Ci si cercava di aiutare come si poteva…
[…]
Così è passato tutto quel brutto periodo. Che voi sapete benissimo cos’era... ed è successo quello che è successo…
Com’era?
Era che… noi non avevamo niente da nascondere. Io ero con il mio bambino… i miei genitori uguale, mio fratello uguale. Ma altri forse avevano qualcosa da nascondere… non si sa. Si doveva parlare
il meno possibile perché si aveva paura di dire qualcosa che magari non era giusto…
Ma voi cosa speravate appena finita la guerra?
Noi, dico la verità, come italiani volevamo che venisse l’Italia e che la finiamo e ci mettiamo a posto… cosa dire...
E come avete vissuto il fatto che fossero arrivati prima gli sloveni?
Eh… niente. Dovevamo star zitti, non potevamo far niente. Cosa potevamo fare? […]
Si sentiva di violenze degli jugoslavi verso gli italiani.
Sì, si sentiva. Sono sempre parole. Perché non si poteva mai chiedere “ma è giusto quello che dicono? È vero?”. “Questa persona cosa ha fatto?”. Non si è mai capito bene.