Partigiani e alleati: due immaginari opposti
Intervista ad A. B. riportata in Di Gianantonio, Montanari, Morena, Perini (eds.), L’immaginario imprigionato. Dinamiche sociali, nuovi scenari politici e costruzione della memoria nel secondo dopoguerra monfalconese, cit., 75.
L’impatto con le truppe di liberazione della Jugoslavia è stato veramente un trauma. Sembravano barbari, sono scesi con questi carri, avevano tanta miseria, peggiore della nostra. C’era un abisso
con gli americani, perfetti, con il fularino, con la t-shirt, pieni di sigarette, insomma una differenza incredibile. E noi che eravamo rimasti con il trauma della guerra, ora ci si prospettava
questa alternativa!?
Gli americani si comportavano in un certo modo, ballavano, vedevano determinati film, c’era la cucina americana. Insomma, al loro confronto gli slavi rappresentavano la povertà. […] Inoltre
questi non erano i nostri slavi, non erano i nostri partigiani, era gente che veniva dall’esterno, gente strana che faceva paura.