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Lo "spostamento" di via Caetani "a metà strada tra via delle Botteghe Oscure e piazza del Gesù" nasce già da alcuni quotidiani del 10 maggio 1978. Il Corriere della Sera riporta nel sommario del titolo di prima pagina («Il delitto Moro»): «il cadavere ritrovato alle 13.30 di ieri nel bagagliaio di una Renault amaranto, parcheggiata in via Caetani, a metà strada tra la sede del Pci e quella della Dc [.]». Già la mattina del 10 maggio, la necessità di evidenziare il - già di per sé alto - valore simbolico del luogo fa sì che via Caetani venga "spostata" a metà strada tra le sedi dei due partiti. All'interno (a pagina 6), il giornale si corregge: «la strada si trova in pieno centro della capitale, ad un passo da via delle Botteghe Oscure (sede del Partito comunista) e non distante da piazza del Gesù (sede della Democrazia cristiana)».
Meno "scorretto" è il sommario della prima pagina de la Repubblica (che titola «L'assassinio di Moro»): «il cadavere ritrovato in un'auto a pochi metri dalle sedi della Dc e del Pci». Non viene specificato che via Caetani non è equamente distante dalle due sedi, però nemmeno si dice il contrario, ma a pagina 5 Giorgio Bocca scrive: «Moro, ucciso, in un'automobile posta al centro di Roma fra la direzione comunista e quella democristiana; la simbologia è perfetta così come l'epilogo militare della vicenda».
Sicuramente hanno contribuito alla "trasformazione" della mappa del centro di Roma le successive ricostruzioni televisive. Per citare soltanto la più recente a titolo di esempio, ecco cosa dice il presentatore di Enigma , Andrea Vianello, al termine della trasmissione andata in onda il 16 marzo 2004:
[.] volevamo provare a raccontarvi il dramma di Aldo Moro anche attraverso le lettere. Un dramma che si chiude quella mattina, poi, del 9 maggio con il ritrovamento - ve lo ricordate - del cadavere di Aldo Moro rannicchiato dentro una Renault in via Caetani , a metà strada tra piazza del Gesù, sede della Democrazia cristiana, e Botteghe oscure, sede del Partito comunista italiano. Tutto è compiuto. Il delitto è fatto, la storia tragica di Aldo Moro si chiude qui, resta la sua ultima lettera.