Vestire la sposa
La “vestizione” della sposa era un rito fondamentale a cui erano chiamate le famiglie delle spose e gli sposi. Nella Firenze del Rinascimento, studiata da Ch. Klapisch-Zuber, era il marito o la sua famiglia a vestire la sposa; in altri contesti, invece, erano le famiglie ad occuparsene e le vesti e le gioie della moglie erano parte del credito dotale. Strettamente connesso al rito della vestizione era il rito dei regali nuziali. I regali che i giovani promessi o in procinto di promettersi si scambiavano, infatti, potevano avere anche lo scopo di evocare e propiziare il rito di vestizione della futura sposa.Sull’atto di vestire la sposa, su regali tra fidanzati e sui doni nuziali cfr. R. Corso, Patti d’amore e pegni di promessa. Con una appendice di scritti rari, a cura di M. Meligrana, Palermo, 1981; Ch. Klapisch-Zuber, Il complesso di Griselda. Dote e doni di nozze nel Quattrocento, in Ead., La famiglia e le donne nel Rinascimento a Firenze, Roma-Bari, Laterza, 1988, 153-191; D. Lombardi, Matrimoni di antico regime, Bologna, Il Mulino, in particolare 205-209. Vedi anche D. Roche, Histoire des choses banales. Naissance de la consommation XVIIe-XIXe siècle, Paris, Fayard, 1997, pp. 211 e sgg. e R. Sarti, Vita di casa. Abitare, mangiare, vestire nell’Europa moderna, Roma-Bari, Laterza, 1999, p. 243.