La confutazione dell’opera di Strack sull’«Osservatore Cattolico»
La pubblicazione della confutazione, cominciata il giorno di Pasqua 1893 (La nostra polemica sul ritualismo nelle uccisioni giudaiche e il prof. Ermanno Strack,
«L'Osservatore Cattolico», 1-2 aprile 1893 cit.), prosegue con lo stesso titolo per quasi tre mesi. Cfr «L'Osservatore Cattolico», 7-8 aprile 1893, 2; 11-12 aprile 1893, 2; 19-20 aprile 1893, 1-2;
27-28 aprile 1893, 2; 5-6 maggio 1893, 1-2 (riproposizione dell'elenco sintetico dei delitti rituali dal 1181, e citazione di vari articoli pubblicati dall'«Osservatore»); 19-20 maggio 1893, 2;
29-30 maggio 1893, 1-2; 9-10 giugno 1893, 1-2 (citazione dell'opera d'«importanza eccezionale» di Pranaitis; quanto alla posizione della Chiesa: «Quand'anche si potesse citare qualche atto privato
de' sommi pontefici a sostegno dell'innocenza giudaica, noi potremmo sempre opporre un sentimento più largo e più universale della Chiesa stessa, la quale o canonizzò espressamente o approvò il
culto ab immemorabili reso ai bambini, vittime della superstizione giudaica»); 10-11 giugno 1893, 1-2 (ancora sulla posizione ufficiale della Chiesa sugli omicidi rituali: le deliberazioni
in merito delle congregazioni, ratificate dal papa, valgono più degli atti individuali di singoli pontefici); 19-20 giugno 1893, 1-2 (conclusioni: «L'ultima nostra conclusione è questa: il libro di
Strack non aggiunge nulla di nuovo alle difese che i partigiani del giudaismo escogitarono contro l'accusa del sangue. La copia delle citazioni è lo sfoggio di erudizione per abbagliare; ma i fatti
rimangono, fatti antichi e moderni, a comprovare che noi non calunniamo. E per ora, basti: se verrà il momento di riprendere la questione, non mancheremo al nostro dovere»). La citazione
infra testo che conclude questo saggio è tratta dalla puntata dell’11-12 aprile 1893.