I propagandisti come opinion leaders
Sugli opinion leaders si veda l’opera, ormai divenuta classica, di P. F. Lazarsfeld et al., The People’s Choice, New York, Columbia University Press, 1948 (1a ed. 1944), i cui principali
passaggi sono tradotti in V. Capecchi (ed.), Metodologia e ricerca sociologica, Bologna, il Mulino, 1967.
Secondo Lazarsfeld: «In ogni gruppo sociale vi sono individui particolarmente attivi e dalla parola facile. Essi sono più sensibili degli altri agli interessi del gruppo, e più ansiosi di farsi
ascoltare in merito agli argomenti importanti. [...] i leaders d’opinione agiscono, fra l’altro, da mediatori fra i mezzi di comunicazione di massa e gli altri membri del loro gruppo [...]: la
gente veniva per lo più informata e si faceva delle idee attraverso contatti personali con leaders d’opinione del gruppo. Questi ultimi, a loro volta, erano relativamente più esposti degli altri
ai mezzi di comunicazione di massa. Questo flusso mediato dell’informazione deve essere com’è ovvio tenuto presente da chiunque compia uno studio sulla propaganda. [...] la leadership d’opinione
non opera solo verticalmente, dall’alto alla base, ma anche orizzontalmente: si danno leaders d’opinione in ogni ambiente» (Ivi, 706).
Circa il recupero di Tarde nella teoria dell’influenza personale elaborata da Lazarsfeld, si vedano E. Katz, L’Héritage de Gabriel Tarde. Un paradigme pour la recherche sur l’opinion et la
communication, in «Hermès. Cognition, communication, politique», n. 11-12 (1992), 265 e l’introduzione di F. Ferrarotti a G. Tarde, Scritti sociologici, Torino, Società Editrice
Subalpina, 1976, 19-22.
DOI: http://dx.doi.org/10.1473/stor3