Procedimento Thomas-Gilchrist
Con il procedimento Thomas-Gilchrist, che permetteva di trasformare in acciaio il materiale di fusione prodotto col minerale fosforoso, i tempi di fabbricazione dell’acciaio passarono da parecchie ore ad alcune decine di minuti. (P.-D. Galloro, Ouvriers du fer, princes du vent. Histoire des flux de main-d’œuvre dans la sidérurgie lorraine (1880-1939), Metz, Editions Serpenoise, 2001, 34). Sul ruolo del procedimento Thomas-Gilchrist nello sviluppo della regione si veda anche G. Noiriel, Longwy. Immigrés et prolétaires 1880-1980, Paris, Presses Universitaires de France, 1984, 37. Sul processo Thomas, brevettato nel 1887, e lo sviluppo della siderurgia più in generale, cfr. P. Bairoch, Storia economica e sociale del mondo. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi, Torino, Einaudi, 1999, 421.
Il legame tra la rivoluzione causata dal procedimento Thomas e l’arrivo degli italiani era riconosciuto, anni dopo, anche dal console d’Italia a Nancy che così scriveva:
«Questo straordinario sviluppo demografico in contrasto con la stasi della maggior parte dei dipartimenti francesi... è precipuamente da attribuirsi allo sviluppo parimenti straordinario verificatosi in questa zona nell’industria siderurgica, in seguito all’introduzione, verso il 1880, del procedimento Thomas che ha consentito lo sfruttamento degli importantissimi giacimenti di “minette”, ossia minerale oolitico ferruginoso. La comparsa e il progressivo aumento dell’elemento italiano coincide appunto col periodo sopra indicato… I primi nuclei di Italiani vennero in Mosella verso il 1880 e furono adibiti ai lavori di fortificazione; terminati questi, trovarono facile impiego nell’industria mineraria a corto di braccia.»
Rapporto N. 9407 del 15 ottobre 1935 dal Console di Metz al Ministero degli Affari Esteri e all’Ambasciata. MAE, Rappresentanza italiana in Francia (1861-1950), b. 242.