Tullio Cavallazzi
Il personaggio di maggior rilievo tra gli agitatori fu certamente il socialista riformista Tullio Cavallazzi, che cercò di avvicinare gli italiani al socialismo e al sindacalismo, pagando con l’espulsione, proprio nel 1905, il suo impegno politico. Già nel corso del 1903, nel bacino di Longwy, venne fondato da alcuni immigrati, in maggioranza romagnoli, un comitato di propaganda aderente all’Unione socialista italiana in Francia (USIF) con sede a Parigi. Il primo sciopero indetto dal comitato, a Hussigny, vide la partecipazione di circa 350 operai, i due terzi dei quali furono in seguito espulsi. Di fronte alla mancanza di sostegno da parte dell’USIF, i lavoratori italiani chiesero aiuto alla Società Umanitaria di Milano. Fu così fondata, nel 1904, una Federazione dipartimentale, con undici sezioni locali a cui aderirono tra i 1.500 e i 2.000 membri. Tullio Cavallazzi fu eletto segretario aggiunto del nuovo raggruppamento. Scopo dichiarato della nuova federazione era quello di riunire in un sindacato gli operai italiani presenti nella Lorena francese: il sindacato vide effettivamente la luce il 15 settembre 1904. Simbolicamente, gli statuti furono stampati in italiano e in francese e Cavallazzi invitò i lavoratori italiani ad aderire in massa alla nuova organizzazione, ottenendo il sostegno del segretario della Fédération des métaux, Merrheim, che da tempo auspicava un insediamento in queste regioni. Il 1° gennaio 1905 il Sindacato del bacino di Briey aderì all’Union fédérale des métallurgistes, affiliata alla CGT; questo syndicat multinational, secondo la definizione di Robert Paris, ebbe un ruolo determinante negli scioperi del 1905 e del 1906.
Su Tullio Cavallazzi e la partecipazione italiana agli scioperi del 1905 in Lorena: R. Paris, Les Italiens et le mouvement ouvrier français de 1870 à 1915, in : A. Bechelloni, M. Dreyfus, P. Milza (sous la direction de), L’intégration italienne en France : un siècle de présence italienne dans trois régions françaises (1880-1980), Bruxelles, Editions Complexe, 1995, 65-66.
Si vedano anche: S. Bonnet, R. Humbert, La ligne rouge des hauts-fourneaux. Grèves dans le fer lorrain en 1905, Paris, Denoël, 1981, 88 e G. Noiriel, Longwy. Immigrés et prolétaires 1880-1980, Paris, Presses Universitaires de France, 1984, 86.