Comitato di redazione
Il “comitato di redazione” o “comitato dei 18” - dal nome dei 18 giuristi che lo componevano - aveva il compito di coordinare il lavoro delle singole sottocommissioni ed elaborare il testo del progetto di Costituzione votato dalla Commissione dei 75. Per questa sua essenziale funzione, il comitato di redazione costituiva il luogo del compromesso fra i diversi partiti – o da un'altra prospettiva del “consociativismo”.Era formato dall'ufficio di Presidenza della Commissione dei 75 con l'aggiunta di ulteriori membri, in modo da rappresentare tutti i gruppi politici e riprodurre a grandi linee la proporzionalità delle forze. La composizione del comitato rifletteva dunque gli equilibri politici della Costituente: Dc 6, Psli 3, Pci 3, Autonomista 1, Democrazia del lavoro 1, Unione democratica nazionale 1, Uomo qualunque 1, Pri 1, Misto 1 (il presidente Meuccio Ruini).
Il Comitato di redazione non solo ebbe un ruolo essenziale nell'elaborazione del progetto di Costituzione, ma agì anche nel dibattito dell'Assemblea plenaria in nome della Commissione dei 75
anche dopo la conclusione dei lavori (1 febbraio 1947). Esso coordinò dunque la redazione del testo dei singoli articoli da porre in votazione all’Assemblea generale dopo il voto degli
emendamenti.
Come per le sottocommissioni, non si trattava di un semplice istituto con funzioni tecniche, ma, afferma Leopoldo Elia, assunse natura di organismo politico e divenne l'elemento «più attivo e
decisivo nell'elaborazione costituente».
La questione essenziale era che il comitato di redazione agiva in regime di non pubblicità nonostante il suo ruolo. Per questo motivo si elevò l'accusa, giudicata eccessiva da Elia, di una
«espropriazione progressiva, con il risultato di esautorare l'Assemblea e la Commissione plenaria dei 75, poste di fronte ad iniziative praticamente irreversibili di organismi più ristretti» (le
sottocommissioni e il comitato di redazione).
Proprio a causa della mancanza dei verbali delle sedute, rimane per lo storico la difficoltà di ricostruire l’attività del comitato di redazione e con essa i termini dei compromessi in quella
sede contrattati.
Leopoldo Elia, La commissione dei 75, il dibattito costituzionale e l'elaborazione dello schema di costituzione, in Il parlamento italiano 1861-1988, Nuova Cei, Milano, 1989, vol. XIV, 128.