Bombacci colse, come Serrati, la questione – implicita nell’Ottobre russo – del rapporto con il passato e della traduzione di un’esperienza rivoluzionaria in un diverso contesto.
Per poter notare le differenze tra le diverse posizioni, il punto però sta soprattutto nel vedere come si tenta di risolvere tale questione. Ossia, «aggiungere a istituti e a una pratica politica
tradizionale elementi nuovi (i Soviet), o, nella radicale volontà di rottura con tutto quanto la II Internazionale aveva espresso, contrapporre alla realtà di un movimento dato un modello ricalcato
su altro, aveva in entrambi i casi la conseguenza di eludere il compito specifico e politico di operare sulla realtà esistente per modificarla, e quindi fare realmente i conti con il proprio
passato superandolo dialetticamente.» [De Felice, Serrati, Bordiga, Gramsci e il problema della rivoluzione in Italia, 1919-1920, cit., 10-11].