Il Partito come categoria di interpretazione e come organizzazione è costantemente al centro del detto di tutti gli attori politici di questo momento storico. In sede politica ed
in sede storiografica, però, quella del Partito è la vexata quaestio per eccellenza nella comprensione dell’insegnamento dell’Ottobre russo. Senza entrare nello specifico di una
problematica probabilmente interminabile, è bene rilevare come le diverse interpretazioni del ruolo del Partito bolscevico nel processo rivoluzionario russo comportino soluzioni diverse nel
tentativo di fare la rivoluzione socialista in Italia. Bordiga e Gramsci (ma gli stessi Bombacci e Serrati) sono gli esempi per antonomasia: Bordiga con la necessità della costituzione di un
partito comunista puro e la priorità della politica, Gramsci con la teorizzazioni sui Consigli di fabbrica e l’importanza dell’economia. E in forma similare, in sede storiografica, T. Detti e F. De
Felice: il primo con l’accento posto sulla concezione leniniana del partito, il secondo con la centralità dell’insegnamento leniniano vista nella modificazione dei rapporti politici fra le
classi.