La posizione di Gennari e di Bombacci si avvicinava notevolmente a quella di Bordiga per la concezione del Partito come guida della Rivoluzione, ma non era in ogni caso
assimilabile a quella del leader astensionista napoletano. Il ruolo delle masse, ancora centrale nei due massimalisti, spariva quasi completamente in Bordiga, a discapito della purezza del partito
politico. Nel PCd’I, difatti, le divergenze tra gli ex-massimalisti e il gruppo bordighiano furono evidenti fin da subito. Bombacci rappresentò una sorta di destra del Partito, avvicinabile in
parte a Tasca e Misiano, e presto esclusa da ogni posizione di potere. Gennari, invece, si legò al nuovo gruppo dirigente, rimanendo nel CC del Partito fino alla morte.