La proposta bordighiana fece molti proseliti nella sinistra del PSI del primo dopoguerra grazie a cinque punti antirevisionistici. Nelle parole dello stesso Bordiga i 5 punti
sono:
«1) affermazione delle basi teoriche del marxismo; 2) identificazione dei programmi dell’Internazionale comunista con i canoni marxisti e «non risultato nuovo e originale della rivoluzione russa»; 3) necessità di una spietata selezione e scissione degli elementi revisionistici e socialdemocratici; 4) polemica contro la demagogia massimalistica; 5) polemica contro l’anarco-sindacalismo.»
[A. Bordiga, Storia della sinistra comunista, vol. I, Milano, 1964, 178].