Le critiche ai limiti del bordighismo sono presenti in gran parte della storiografia dedicata alla formazione del partito comunista italiano. F. Livorsi, ad esempio, nota come la
comprensione del problema del dualismo dei poteri e del problema del rapporto partito-classe pare quasi assente in Bordiga. La concezione del partito-setta, del modello di partito proletario puro
dipende dunque da una ben precisa concezione del rapporto tra partito e classe. Secondo Livorsi, per il primo segretario del PCd’I «non c’è classe operaia prima o senza il partito politico, ché, in
caso diverso, la classe sarebbe un puro e semplice aggregato sociologico» [F. Livorsi, «Introduzione», cit., 26].