La difesa dalle accuse di corporativismo e riformismo sindacale e, da un certo punto di vista, la stessa critica al progetto bombacciano erano già contenute in un articolo del
gennaio del 1920, che ricordava una famosa definizione di G. Lukacs del Soviet: «Il Consiglio che entra direttamente o indirettamente nell’orbita legale dello Stato borghese perde ogni ragione di
esistere, smarrisce inevitabilmente la visione del fine ultimo, il solo che dia una giustificazione ideale ai nuovi organismi proletari. L’organizzazione proletaria che perde la coscienza di essere
essa, potenzialmente, lo Stato, di avere in sé le origini del proprio potere, l’organizzazione proletaria che cerca fuori di sé quell’autorità di cui ha nel proprio seno le origini, pronuncia la
propria condanna.» [n.f. (P. Togliatti), Controllo di classe, «L’Ordine Nuovo», 3 gennaio 1920].