Confusione e mancanza di chiarezza e di studio della questione sono un leitmotiv nel dibattito soviettista. Secondo Niccolini, difatti, «per il trionfo della causa
comunistica rimangono soli poderosi mezzi la propaganda e l’educazione». E nell’articolo La costituzione dei Soviet («Avanti!», 15 febbraio 1920) ribadì che erano proprio i capi del
movimento i primi a mancare di coltura politica:
«il nostro gran male consiste nel fatto che i compagni più in vista non studiano, non educano se stessi prima di educar le masse. Invece di guidare, si fanno purtroppo trascinare.»