Fin dal 1928 Budapest aveva richiesto a Roma la concessione di un prestito “militare” di 300 milioni, ma dopo anni di discussioni il prestito non fu mai concesso. L’Ungheria, allora, attuò una politica ricattatoria nei confronti dell’Italia: nella primavera del 1932 il Ministero della Difesa Nazionale magiaro annunciò alla Fiat la disdetta dell’ordinazione, fatta due anni prima, di 12 caccia C.R. 20 che avrebbero dovuto costituire il primo nucleo della nascente aeronautica militare. La questione fu risolta da Mussolini che, accogliendo le richieste della stessa Fiat, concesse a Budapest l’anticipo dell’intero pagamento (15.000.000 di lire), considerato come una compensazione al mancato prestito militare. L’intera vicenda è documentata in ASMAE, SAP “Ungheria 1931-45”, b.5, sottofascicolo “Prestito Fiat”.