Le lezioni per i giuristi cominciavano il 10 di ottobre, quando questo giorno era festivo veniva scelto il giorno seguente, e terminavano alla chiusura dello Studio, di norma
fissata per fine agosto, alcune pause erano previste in coincidenza delle principali solennità religiose. Le lezioni avevano luogo de mane e in tertiis (dalle 9 alle 12), con una
pausa fino alle 15, per poi riprendere il pomeriggio in nonis (dalle 15 alle 18), continuando anche in vesperis. I docenti, pena le punctationes redatte dai bidelli e
dirette contro i professori che non rispettavano i programmi di studio, erano tenuti a leggere per l’arco dell’intero anno scolastico i vari testi previsti a seconda dell’insegnamento cui erano
preposti, facendone un commento in modo tale da iniziare gli allievi al metodo critico utile per risolvere in un futuro i casi giuridici avvalendosi della norma ma anche delle nozioni acquisite sui
testi dei commentatori. Una trattazione sui metodi didattici utilizzati nelle scuole di diritto nel corso del Medioevo è offerta da M. Bellomo, Saggio sull’università nell’età del diritto
comune, Catania, editrice Giannotta, 1979, 59-79; 219-237.