Storicamente. Laboratorio di storia

Studi e ricerche

A mo’ di introduzione

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Tra gli studi ‘moderni’ sui due processi alle streghe di Castel Presule il problema della immaginazione e dell’immaginario è stato quasi sempre protagonista.
Lo fu nella ‘pionieristica’ ricerca, dopo gli studi ottocenteschi, di Pinuccia Di Gesaro, che nel 1983 caratterizzava il suo lavoro, fin dal titolo, per l’attenzione alla «criminalizzazione dell’immaginario»[1].
Cinque anni dopo, il saggio di Heide Dienst pubblicato nel volume miscellaneo per la celebrazione del millenario di Fié[2] leggeva i processi del 1506 e del 1510 sottolineando l’importanza delle forme di immaginazione popolare per la comprensione del come si fosse arrivati a quei processi. Dienst concludeva:

È comunque certo, che diversi elementi della realtà e della fantasia – non meno reale della realtà stessa, per gli interessati – di ceti rurali superiori e inferiori, in un caso come il qui brevemente esposto, abbiano portato alla catastrofe per alcuni abitanti di Fié e dintorni. Tutte le immaginazioni riferite non avrebbero dovuto condurre inevitabilmente alla catastrofe secondo la situazione giuridica vigente, ma se l’intensità di conflitti locali, se angoscia, odio e invidia rendevano impossibile la comunicazione, allora la giustizia forniva uno strumento per la soluzione dei conflitti, soluzione violenta, ma non oltre le norme e forme legali[3].

Nell’introdurre brevemente gli atti del Colloquio, presento in estrema sintesi i risultati di alcune recenti ricerche che hanno affrontato il problema dell’immaginario e dell’immaginazione in ambito visuale, cioè di come sono state presentate in immagine le streghe nella prima età moderna. La questione, in realtà, aveva suggerito importanti riflessioni ad un noto giurista della prima metà del Novecento, Gustav Radbruch, a proposito di Hans Baldung Grien[4]. Gli studi di Charles Zika[5] e il volume The Witch as Muse di Linda C. Hults[6] hanno fatto delle “immagini immaginate” di streghe un punto di osservazione estremamente stimolante per comprendere diversi modi di percezione e di comunicazione del fenomeno ‘stregoneria’.
Le immagini proposte sono generalmente molto note: sono quelle, per limitarsi alla fine del '400 e ai primi del '500, di Albrecht Dürer, di Albrecht Altdorfer, di Hans Baldung Grien. Ciò che colpisce, soprattutto pensando ai processi di Castel Presule, è che l’«invenzione della strega»[7] ha come teatro la foresta, e proprio negli anni del primo '500. Lo si può osservare bene guardando in sequenza La strega di Dürer (1500-1501)[8], le Streghe in preparazione del sabba di Altdorfer (1506)[9], Il sabba delle streghe di Grien (1510)[10].

Qualche elemento in più per riflettere sui processi di Castel Presule…

Note

[1] P. Di Gesaro, Streghe nel Tirolo: la criminalizzazione dell'immaginario nei processi di Fié allo Sciliar e di Cavalese, Trento, 1983. Dei numerosi altri studi di Di Gesaro danno conto i contributi di Rita Voltmer e Hans-Jörg Rabanser. Il testo della relazione tenuta da Pinuccia Di Gesaro al Colloquio 14-15 ottobre 2006 non è ancora pervenuto.

[2] H. Dienst, Processi alle streghe del tribunale di Fié nel primo decennio del XVI secolo, in: Fié allo Sciliar 888-1988, Comune di Fié allo Sciliar 1988, 219-225.

[3] Ibidem, 225.

[4] G. Radbruch, Hans Baldung Hexenbilder (1938), in Kulturphilosophische und kulturhistorische Schriften, bearbeitet von G. Spendel, Heidelberg 1997 (Gesamtausgabe, hrsg. von A. Kaufmann, B. 4), 261-279.

[5] Alcuni di essi raccolti in C. Zika, Exorcising our Demons. Magic, Witchcraft and Visual Culture in Early Modern Europe, Leiden-Boston, Brill, 2003, di cui particolarmente interessanti sono Fears of Flying: Representations of Witchcraft and Sexuality in Sixteenth-Century Germany, 237-268; She-Man: Visual Representations of Witchcraft and Sexuality, 269-304; Dürer’s Witch, Riding Women and Moral Order, 305-332; The Wild Cavalcade in Lucas Cranach’s Melancholia Paintings: Witchcraft and Sexual Disorder in Sixteenth-Century Germany, 333-374.

[6] L.C. Hults, The Witch as Muse. Art, Gender and Power in Early Modern Europe, Philadelphia, Univ. of Pennsylvania Press, 2005.

[7] Così il titolo del III capitolo di L.C. Hults, The Witch as Muse cit., 57-107: Inventing the Witch in the European Heartland: Dürer and Baldung.

[8] Albrecht Dürer, La strega, 1500-1501 circa. Kupferstichkabinett, Staatliche Museen, Berlin. Da: L.C. Hults, The Witch as Muse cit., Figura 3.4., 73.

[9] Albrecht Altdorfer, Streghe in preparazione del sabba, 1506. Cabinet des Dessins, Musée du Louvre, Paris. Da L.C. Hults, The Witch as Muse cit., Figura 3.5., 76.

[10] Hans Baldung Grien, Il sabba delle streghe, 1510. Museum of Fine Arts, Boston. Da: L.C. Hults, The Witch as Muse cit., Figura 3.6., 79.