La reazione de L’Osservatore Romano e Liberazione alla crisi della Basilica della Natività
L’editoriale apparso all’indomani dell’inizio della crisi su L’Osservatore Romano, in genere decisamente più equilibrato recitava: «raramente la storia è stata violentata con tanta durezza; (…) quello che sta avvenendo si configura come un attacco sferrato contro persone, territori, luoghi santi: la terra del Cristo è profanata col ferro e col fuoco e rimane quotidianamente vittima di un’aggressione che si fa sterminio» [A ferro e fuoco 2002, 2]. Si veda anche l’editoriale di Liberazione: «Quella spirale ormai infinita di morti, di sangue, di orrore quotidiano. Non credevamo possibile che, nel mondo cosiddetto civile, tutto questo fosse possibile. Non è più solo una guerra, crudele e cruenta come tutte le guerre: è sterminio pianificato di un popolo, aggressione terrorista senza confini, barbarie» [Arafat 2002, 1].