Dispense matrimoniali
Secondo il Concilio di Trento, vi erano tre tipi di impedimenti al matrimonio: quelli che il papa non può dispensare, quelli che può dispensare in casi rarissimi e urgentissimi, quelli da cui il papa non può non dispensare, se accompagnati da una valida motivazione. Nei casi, per esempio, di matrimonio fra consanguinei di primo grado (fratello e sorella), il papa non può dispensare, mentre, in casi di pubblica utilità, può dispensare un matrimonio fra cugini primi. Al terzo e quarto grado di consanguineità il papa solitamente concede la dispensa, previa domanda scritta da parte dei contraenti, contenente le cause per cui è richiesta la dispensa (dote della sposa troppo scarsa per trovare un marito diverso da un parente, età avanzata degli sposi, etc). Tra le dispense matrimoniali vi sono anche quelle di sacro tempo, che si ottengono presentando la motivazione della richiesta alla curia vescovile senza ricorrere al pontefice (ma comunque “in nome della Santa Sede”), mentre quelle per minor età sono dispense che ritroviamo per esempio in Lombardia e in Toscana, nella seconda metà del Settecento, quando la maggior età ai fini del matrimonio venne stabilita dalla leggi promulgate rispettivamente da Giuseppe II e da Leopoldo di Toscana.Fonte: F. Nardi, Diritto matrimoniale cattolico. Aggiuntevi le leggi intorno al matrimonio promulgate nell’Impero d’Austria, Padova, Tipografia Pietro Prosperino, 1857, 181 ss.