Un sessualità infelice
A causa della legge punitiva, molte donne che dopo un aborto fatto in casa si trovavano a fronteggiare da sole complicanze molto gravi e pregiudizievoli per la loro salute, non si presentavano in ospedale per paura di essere denunciate. Se sopraggiungeva la febbre, spesso indice di infezione in atto, si limitavano a stare a letto, sperando che passasse. In questo modo, l'infezione post-operatoria degenerava facilmente in setticemia, e all’arrivo in ospedale non restava che passare in rianimazione e decretare la morte della donna dopo qualche giorno Una sessualità complessivamente infelice quindi quella che registrano le storie di queste donne, in cui il modello restava la madre e la verginità un dovere. Per gli uomini le cose invece stavano diversamente: dietro una facciata austera di perbenismi e pubbliche virtù, buona parte della società - in particolare quella maschile – si dimostrava vivace e desiderosa di assaporare il sopraggiunto benessere economico [Sesso amaro. Trentamila donne rispondono su sessualità, maternità aborto, a cura di F. Cecchini, Roma, Editori Riuniti, 1977; G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta, Roma, Donzelli, 2003; S. Bellassai, Il nemico del cuore. La Nuova donna nell'immaginario maschile novecentesco, «Storicamente», 1 (2005), http://www. storicamente. org/bellassai. htm ; L’Italia spudorata. Storia proibita del novecento italiano (1945-1980), II vol. , a cura di M. Boneschi, Milano, Guardian, 2008; Si fa ma non si dice. Costume e morale negli anni cinquanta, Puntata di Correva l'anno trasmessa da Raitre il 24 gennaio 2009, disponibile alla pagina:http://video. google. it/videoplay?docid=3364687023531090614&ei=Fhq1Ssf7L6GI2wLej_X-AQ&q=donne+anni+cinquanta&hl=it&client=firefox-a ].