Sostiene Giacomo Marramao che i decenni di crisi siano fasi storiche segnate in profondità dal cambiamento: squilibri, tensioni, disomogeneità sociali e politiche si acutizzano e, parallelamente, crescono nuovi soggetti, nuove culture nuove identità. Nel “decennio settanta”, continua ancora Marramao, «la crisi è una molla propulsiva del cambiamenti: radicalizza costi e benefici dello sviluppo facendo emergere piaghe e processi innovativi della società in trasformazione» [G. Marramao, Introduzione, in L’Italia repubblicana nella crisi degli anni settanta, II, Milano, Rubbettino, 2003, 14]. E questo è appunto il nodo in cui si trova l’Italia tra la gli anni sessanta e settanta: in transito tra una crisi e un cambiamento, con alle spalle le difficoltà della ricostruzione posto bellica e davanti un futuro che, dai segnali che vengono da fuori confine, si preannuncia gravido di grossi rivolgimenti politici sociali e culturali.