Patrimonio narrativo
La rottura del cerchio del discorso sull’aborto, sigillato dalla condanna penale e dalla condanna morale che pesa sulle donne negli anni precedenti l’entrata in vigore della
legge 194, avviene a partire dalla fine degli anni sessanta, nel momento in cui alcune/molte donne decidono di raccontare pubblicamente la storia della loro vita quotidiana, fatta di grandi
fatiche, di famiglia e di figli tanto quanto di solitudine e di aborti -magari più volte ripetuti. Le testimonianze orali parlano un linguaggio fortemente diverso dai documenti e in special modo
dai documenti che riguardano le donne e il femminismo [L. Passerini, Storia orale. Vita quotidiana e cultura materiale delle classi subalterne, Torino, Rosenberg&Sellier, 1978; Ibidem,
Storia e soggettività. Le fonti orali, la memoria, Scandicci, La Nuova Italia, 1988].