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Riccardo Santangeli Valenzani (ed.), “Roma altomedievale”

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Riccardo Santangeli Valenzani (ed.), Roma altomedievale. Paesaggio urbano, società e cultura (secoli V-X). Roma, Carocci, 2023. 322 pp.

Il volume offre una sintesi accurata e aggiornata delle più recenti ricerche condotte su Roma altomedievale nell’ambito dell’archeologia, della storia dell’arte e, in misura minore, della storia sociale e culturale. Si tratta di una raccolta di studi agile, ma non per questo meno approfondita, che si colloca volentieri all’interno del ricco panorama di nuovi studi e opere di sintesi che di recente ha visto andare in stampa, tra gli altri, anche i volumi di Daniele Manacorda, Roma: il racconto di due città (Roma, Carocci editore, 2022) e Paolo Delogu, Roma all’inizio del Medioevo: storie, luoghi, persone (secoli VI-IX) (Roma, Carocci editore, 2022). A differenza di questi ultimi, che possono essere considerati delle vere e proprie epitomi offerte dai rispettivi autori, il libro curato da Riccardo Santangeli Valenzani riunisce i lavori di alcuni tra i principali specialisti di Roma altomedievale, con l’obiettivo di mettere a fuoco una serie di riflessioni sulla trasformazione della vita cittadina e dello spazio urbano in un periodo cruciale per la storia di questo centro, quello del passaggio dall’antica capitale imperiale alla città dei papi e della grande aristocrazia romana.

La maggior parte degli studi e delle riflessioni qui presentate si sono sviluppati nell’ultimo ventennio, ma hanno avuto quale motore originario lo scavo della Crypta Balbi, che fu inaugurato negli anni Ottanta ed è attualmente visitabile presso una delle sedi del Museo Nazionale Romano. All’interno dello spazio occupato in età antica dal teatro e dalla cripta di Balbo, infatti, sono stati portati alla luce oggetti di importazione e strutture produttive databili al periodo altomedievale, che hanno indotto gli studiosi a una complessiva messa in discussione del paradigma della crisi e della decadenza di Roma durante i cosiddetti “secoli bui”. Le numerose ricerche archeologiche condotte in altri settori della città negli ultimi decenni, tra cui quelle coordinate dallo stesso Santangeli Valenzani, la disponibilità di nuovi dati di scavo e il riesame critico di evidenze già note, come quelle in ambito storico e storico-artistico, hanno permesso di aprire ulteriori piste di ricerca, i cui risultati, specialmente in relazione all’assetto urbano e suburbano antico e all’economia, mettono in evidenza sia fenomeni di continuità sia forme di destrutturazione rispetto all’età tardoantica.

Il volume si apre con una sintetica quanto efficace rassegna storiografica centrata sull’oggetto della ricerca, Roma altomedievale, per poi snodarsi su quelli che vengono individuati come aspetti caratterizzanti della vita cittadina. Il primo tema riguarda il paesaggio urbano, che viene declinato da Santangeli Valenzani intorno a tre punti: le forme dell’abitare, le infrastrutture, l’edificazione di chiese e monasteri. L’a. pone innanzitutto la questione della rarefazione dell’abitato all’interno del circuito delle mura cittadine, che nei primi secoli del Medioevo diede origine a un insediamento “a isole”, caratterizzato dalla presenza di nuclei di popolamento intervallati da spazi vuoti. Sebbene ciò non costituisca una specificità eminentemente romana e abbia caratterizzato altri centri della penisola italiana (e non solo) a causa della crisi demografica del V e VI secolo, l’ampiezza del circuito murario di Roma rende senz’altro questa città un caso di studio particolarmente interessante. Non si tratta però dello spopolamento di interi settori urbani, come d’altronde risulta attestato anche nelle fonti scritte, che illustrano una distribuzione trasversale delle diaconie, quanto di un complessivo diradamento dell’abitato, che lasciò spazio ad aree destinate a scopo agricolo o funerario, oppure ancora destinate allo scarico di rifiuti. Le case rinvenute nell’area dei Fori segnano un altro fenomeno di discontinuità nel paesaggio urbano, che vede il reimpiego dello spazio pubblico e dei materiali antichi a scopo abitativo. La tipologia degli edifici qui presenti potrebbe peraltro rivelare una persistente stratificazione sociale, che implicava la compresenza di membri dell’élite e di cittadini meno abbienti in spazi molto ravvicinati, se non contermini. L’a. affronta poi il tema della manutenzione delle infrastrutture antiche, che risulta testimoniata sia dalle fonti scritte, come nel caso delle mura e degli acquedotti, sia da alcuni rilievi archeologici, che hanno messo in evidenza, per esempio, la continuità della viabilità cittadina. L’edificazione di numerose chiese, monasteri ed edifici adibiti all’assistenza di poveri e pellegrini, anch’essa spesso caratterizzata dal recupero di materiali antichi, viene invece individuata come uno degli aspetti più innovativi del paesaggio urbano nei primi secoli del Medioevo. La fioritura dell’edilizia religiosa a Roma, che vide la compresenza della committenza papale e di quella dell’élite urbana, ebbe infatti un impatto dirimente nella trasformazione della città, che vide un graduale moltiplicarsi dei poli d’interesse religioso.

Particolarmente rilevante nel mettere in luce continuità e discontinuità rispetto all’età tardoantica è poi il breve contributo relativo all’economia di Roma dello stesso Santangeli Valenzani, che mette in discussione il “paradigma parassitario” della città come mero centro di consumo. Il saggio riunisce alcuni dei risultati più significativi emersi in ambito archeologico, che hanno messo in evidenza la presenza di numerose strutture produttive attribuibili ai secoli altomedievali, in particolare quelle relative alla lavorazione di vetro e metallo, che lasciano tracce particolarmente evidenti nei contesti di scavo, e della ceramica. A partire dalla fine del secolo VIII la produzione di suppellettili da mensa acquisisce a Roma forme caratteristiche, quelle della ceramica a vetrina pesante o Forum Ware, che costituisce un fossile datante per i contesti romani fino al X secolo e che è oggetto di un efficace approfondimento a cura di Lucrezia Campagna. Uno spazio limitato è dedicato invece alla posizione di Roma nei network commerciali, regionali e internazionali, di cui i contenitori in ceramica costituiscono un elemento rivelatore, network che d’altronde sono stati ampiamente discussi in altre sedi, non da ultimo per il contesto della Crypta Balbi, e che per i secoli IX-X sono ancora in buona parte da approfondire. Il saggio si concentra poi sulla produzione agricola in città, quindi sulla presenza e distribuzione degli horti all’interno della cinta muraria. Le fonti scritte e le indagini archeobotaniche hanno messo in evidenza come le aree coltivate venissero utilizzate soprattutto per l’orticoltura e per colture intensive come vigneti e alberi da frutto, mentre la produzione di grano fu orientata sull’Agro romano, dove erano presenti appezzamenti di terreno di maggiore estensione. Un approfondimento a cura di Luca Brancazzi sulla presenza di animali da allevamento e sul consumo di carne e pesce va poi a completare questo quadro di sintesi sulle produzioni urbane.

Il saggio di Andrea Verardi incluso nel volume affronta sinteticamente la trasformazione delle strutture del potere e delle élites, quindi il processo di transizione dalle istituzioni tardo-romane e bizantine a quelle innestate sulla Chiesa di Roma, con conseguente riposizionamento dell’élite cittadina. Il nodo storiografico al centro del contributo è quello della genesi della Roma papale, che viene qui ricondotta a un processo graduale, dove senz’altro il secolo VIII costituisce la svolta principale. Il saggio sulla cultura scritta di Serena Ammiranti offre poi una panoramica efficace delle esperienze grafiche consumatesi nella Roma altomedievale in ambito librario, documentario ed epigrafico. La presenza di comunità greche, quindi di libri in greco, viene messa in evidenza, ma non enfatizzata, così come la presenza di maestranze straniere è solo uno degli aspetti toccati del contributo di Antonella Ballardini e Giulia Bordi sull’arte altomedievale. Quest’ultimo si concentra infatti sulla pittura e sulla scultura offrendo un’interessante analisi delle committenze artistiche e lasciando a margine le questioni relative alla disputa iconoclasta, che non avrebbe inciso particolarmente sulle scelte iconografiche operate dai committenti.

In chiusura si collocano due contributi che mirano a completare il quadro della trasformazione urbana finora delineato. Quello a cura di Roberto Meneghini e Santangeli Valenzani pone al centro i fenomeni demografici, con un affondo sulla mobilità dei pellegrini, la cui presenza iniziò a caratterizzare la vita romana proprio a partire dai secoli altomedievali. Il saggio si conclude poi con una sintesi sulle trasformazioni incorse nel contesto funarario e in particolare sul fenomeno delle tombe in città, una sintesi forse troppo breve considerando la molteplicità delle pratiche presenti a Roma e la complessità del fenomeno della transizione funeraria dall’età tardoantica al Medioevo centrale. Infine, il contributo a quattro mani di Santangeli Valenzani e Lucrezia Spera getta uno sguardo sul contesto suburbano, che durante l’alto Medioevo subì importanti trasformazioni in diretta connessione con quelle in corso all’interno della cinta muraria. Sebbene la proliferazione delle catacombe e poi delle basiliche extramurarie abbia un peso rilevante nell’economia del saggio, in continuità con la narrazione tradizionale della storia urbana di Roma in questo periodo, esso ha il pregio di sottolineare anche altri fenomeni, altrettanto rilevanti. Tra questi si segnalano il progressivo venire meno del sistema delle ville, la trasformazione degli assetti patrimoniali, in particolare dei beni pubblici, e infine le premesse dell’incastellamento nell’area laziale, un fenomeno diretto dalla stessa aristocrazia romana e centrale per gli sviluppi successivi.

Sommario

Riccardo Santangeli Valenzani, Premessa

Giulia Facchin e Riccardo Santangeli Valenzani, La storia

Riccardo Santangeli Valenzani, Il paesaggio urbano

Andrea Antonio Verardi, Le strutture del potere

Serena Ammirati, La cultura scritta

Riccardo Santangeli Valenzani, Economia, produzione e commerci

Antonella Ballardini e Giulia Bordi, Arte dell’altomedioevo romano

Roberto Meneghini e Riccardo Santangeli Valenzani, Vivere e morire a Roma

Lucrezia Spera e Riccardo Santangeli Valenzani, La città e il territorio