P. P. Pasolini, Il PCI ai giovani
Alcuni versi della poesia recitavano così:
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte / coi poliziotti, / io simpatizzavo coi poliziotti. / Perché i poliziotti sono figli di poveri. / Vengono da subtopaie, contadine o urbane che siano. / Quanto a me, conosco assai bene / il loro modo di essere stati bambini e ragazzi, / le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, / a causa della miseria, che non dà autorità. / La madre incallita come un facchino, o tenera / per qualche malattia, come un uccellino; / i tanti fratelli; la casupola […]. E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci, / con quella stoffa ruvida, che puzza di rancio / fureria e popolo […]. Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
P. P. Pasolini, Il PCI ai giovani, «L’Espresso», n. 24, 16 giugno 1968, 13. La poesia venne scritta per la rivista «Nuovi Argomenti» e «L’Espresso» la pubblicò in anteprima.
Si veda anche N. Ajello, Vi odio cari ragazzi, ivi, 12-13.