Il volume L’Italia delle cento città. Dalla dominazione spagnola all’unità nazionale raccoglie i contributi di due iniziative seminariali organizzate congiuntamente dai dottorati di Milano (“Società europea e vita internazionale nell’età moderna e contemporanea”) e di Potenza (“Storia dell’Europa mediterranea dall’antichità all’età contemporanea”). Da qui derivano i due periodi cronologici distinti attorno ai quali si raggruppano i venti saggi: il momento del conseguimento dell’Unità nazionale fra Otto e Novecento, ed il periodo della dominazione spagnola in Lombardia e nel Regno di Napoli.
I contributi di argomento otto e novecentesco, che precedono nel volume quelli sulla dominazione spagnola, appaiono accomunati dal tentativo di investigare il periodo sotto il profilo della storiografia politica. Problemi chiave quali il dualismo tra città e compagne e soprattutto l’emergere della «questione meridionale» sono rivisitati esaminando il dibattito sulle riviste del tempo. Il Meridione e le problematiche del neonato Regno sono presentati attraverso lo sguardo di uomini del Nord e nella riflessione di esponenti di rilievo del periodo quali Pasquale Villari, Pasquale Turiello, Ruggiero Bonghi. Il dipanarsi del dibattito è seguito entro un arco cronologico che va dalla rivoluzione partenopea del 1799 e dalla sua controversa interpretazione, fino ai nostri giorni, con interessanti comparazioni di dati fra l’oggi e il secolo XIX (Roberto Romano, L'emergere di un’economia dualistica).
Nella seconda parte del volume troviamo un Nord (Ducato di Milano) e un Sud (Regno di Napoli, e Benevento) colti stavolta nelle loro interrelazioni con la Spagna, dunque nel quadro del sistema imperiale spagnolo, che trova specifiche e differenziate modalità di attuazione nel sottosistema Italia. Queste categorie storiografiche sono sottoposte a verifiche critiche nel concreto delle singole indagini. La nomina dei capi militari della Lombardia da parte del sovrano spagnolo (Claudio Donati, Ordinamenti militari e guerre nella Lombardia spagnola tra metà Cinquecento e fine Seicento), le peculiarità della “via lombarda” all’Inquisizione (Susanna Peyronel Rambaldi, Inquisizione, controllo delle coscienze e società nella Lombardia spagnola), figure centrali quali Carlo Borromeo (Claudia Di Filippo Bareggi, Carlo Borromeo: modello ideale o uomo di governo?), emergono come linee guida per la ricostruzione sotto varie angolature prospettiche del rapporto tra la Lombardia e la Spagna. Altri contributi individuano analogie tra Milano e la realtà del Regno di Napoli, a proposito ad esempio del persistente ruolo dei corpi politici locali rispetto agli Inquisitori inviati da Roma. Altrove l’approccio comparativo porta a rilevare la diversità del contesto strutturale ecclesiastico meridionale e settentrionale.
Il difficile rapporto Nord-Sud, problematica centrale ed irrisolta del momento dell’unificazione, trascinatasi fino ai nostri giorni, viene qui affrontato dapprima nel momento del suo emergere come categoria analitica, quindi è riproposto per l’età moderna attraverso la comparazione dei diversi percorsi (politico-istituzionale, economico-sociale) che caratterizzarono Ducato di Milano e Regno di Napoli, pur all’interno di una certa unitarietà data dal loro collocarsi entro un medesimo sistema, quello imperiale spagnolo. I contributi si propongono anche come utili rassegne dei più recenti studi, talvolta ancora in corso di elaborazione.