La Summer school è stata il fulcro del progetto che ha improntato il triennio 2007-2009 del Dottorato in storia e geografia d’Europa e che è stato incentrato sull’idea di dare quanto più possibile voce e visibilità ai dottorandi. L’attività didattica è stata dedicata soprattutto, anche se non esclusivamente, ai dottorandi del primo anno, onde permettere a quelli degli anni successivi di recarsi all’estero. Nel triennio è stata confermata la tradizionale vocazione internazionale del dottorato bolognese, con il suo alto numero di cotutele sia in uscita che in entrata e con una notevole presenza dei dottorandi sul mercato internazionale (SISSCO, Convegno sui dottorati in storia, Aosta, 12-14 febbraio 2009, Maria Malatesta, Didattica, internazionalizzazione e nuove formule didattiche).
La didattica, composta dal laboratorio informatico per la ricerca bibliografica, lezioni e seminari, si è avvalsa di un significativo apporto di docenti esterni al collegio dottorale italiani e stranieri (Calendario delle attività - 2008 ; Calendario delle attività – 2009)
Il progetto formativo prevedeva per ogni anno due momenti di verifica e di comunicazione all’esterno del lavoro svolto dai dottorandi. I dottorandi del primo anno erano tenuti a presentare al collegio entro luglio il piano definitivo della loro ricerca; a novembre dovevano stilare un paper nel quale discutere criticamente sulle fonti della loro ricerca e sulla bibliografia di riferimento. A discutere il paper sulle fonti e la bibliografia furono chiamati esperti esterni affiancati da membri del collegio. I dottorandi iscritti al secondo e al terzo anno presentavano a novembre l’avanzamento della ricerca e partecipavano a giugno alla Summer school.
La cosiddetta Summer school ( anche se il suo vero nome avrebbe dovuto essere “seminario dei dottorandi”) fu introdotta nei cicli precedenti, quando il coordinamento del dottorato era affidato a Mariuccia Salvati. Dal 2007 è stata ulteriormente valorizzata grazie all’introduzione dei discussants. Ogni paper era discusso da uno o più esperti, preferibilmente esterni al collegio allo scopo di far conoscere le ricerche dei dottorandi. Nel 2007 e 2008, grazie alla presenza di ricerche che avevano tra loro molti punti di contatto metodologici e contenutistici, fu possibile trovare un tema comune. La Summer school fu divisa in sessione di mezza giornata l’una, ognuna delle quali era preceduta o seguita dalla relazione di un docente su un tema inerente l’argomento della sessione o di sintesi degli interventi dei dottorandi. Nel 2009 si è invece deciso di cambiare e di individuare un tema nel quale potessero riconoscersi a grandi linee tutti i dottorandi, molti dei quali, hanno dovuto misurarsi con un tema nuovo, seppure correlato alla loro ricerca. In quell’anno la Summer school è stata aperta anche ai due dottorandi del primo anno, i quali si sono misurati con questa esperienza a sei mesi dall’inizio del dottorato. Il modello ha funzionato così bene che si è deciso di pubblicare per la prima volta i papers sulla rivista di Dipartimento “Storicamente”.
In tutti e tre gli anni i discussants hanno avuto un ruolo assai positivo, apportando un valido aiuto alle ricerche in corso. Alcuni sono tornati più di una volta, sono entrati a far parte delle commissioni per l’esame finale e sono diventati dei punti di riferimento per i dottorandi. La Summer school ha dunque svolto anche una importante funzione di sociabilità accademica contribuendo a far conoscere i dottorandi all’esterno e creando piacevoli occasioni conviviali per docenti e allievi.