Brani tratti dalle testimonianze di A. Angioletti e di L. Mencarelli
…le case le hanno costruite su un campo, non c’erano le strade, niente…quando siamo venuti c’erano tutte pozzanghere, un po’ paludoso e c’erano tante zanzare, se c’era qualche stradina era ancora ghiaiata, non c’era niente a Ponte, era tutta campagna. Per avere le case bisognava essere sposati o avere i genitori a carico, per portare su la roba che avevamo alle Marche, abbiamo usato un camion della Montecatini, insieme ad altre famiglie e per mettere la roba c’ha dato anche il legno per fare le casse. Poi le case ognuno col tempo le ha sistemate, rimodernate come voleva, ma la struttura è sempre la stessa……Abbiamo fatto dei sacrifici, perché la strada non c’era, la luce non c’era, e ci siamo adattati. Non c’era ne’ termosifone, ne’ stufa, niente, qui era tutto aperto…oggi come oggi è bello perché ci sono tutte le comodità, ma prima era un freddo che mica ci si stava qua dentro. Tutta grande questa casa, tutta umida e con una semplice stufa a legna. Mi ricordo del gran freddo che abbiamo patito, l’umidità che c’era, e dopo piano piano, hanno fatto anche le fogne, perché ancora non c’ erano….
Intervista ad Angioletti Anito, effettuata da Verdini Lilith il 13-05-2005.
Intervista a Mencarelli Livia, in Cristalli nella nebbia, minatori a zolfo dalle Marche a Ferrara, Ferrara, Comitato Cristalli nella nebbia - Comune di Ferrara, 1996, pag. 168.