Gross-Rosen
Nome tedesco della polacca Rogoznica. KL Gross-Rosen fu istituito nell’agosto del 1940 come dipendenza del campo di Sachsenhausen e divenne campo principale e autonomo il 1 maggio 1941. Fu materialmente costruito da un primo contingente di 98 deportati polacchi distaccati da Sachsenhausen e progettato originariamente per una capienza massima di 12.000 persone. Attraverso successivi ingrandimenti, nel 1945 arrivò a ospitare più di 75.000 persone.
La sua ubicazione fu scelta dalla DEST (Deutsche Erd und Steinwerke GmbH) che aveva in appalto lo sfruttamento di alcune cave di pietra che si trovavano nella zona e per le quali la società (che apparteneva interamente all'amministrazione delle SS) affittava a condizioni di favore la manodopera dei detenuti. L'impresa non risultò particolarmente vantaggiosa, ma ciò nonostante migliaia di belgi, bulgari, danesi, cechi, greci, francesi, polacchi, rumeni, ungheresi, italiani e russi vi condussero una vita di stenti, di fame, di epidemie. Si calcola che su circa 200.000 deportati che passarono per Gross Rosen i morti furono almeno 75.000.
Da Gross Rosen dipendevano circa un centinaio di sottocampi e commandi esterni di deportati messi a disposizione di imprese d'ogni genere, impegnate nella produzione di prodotti chimici e materiale bellico.
A Gross-Rosen, contrariamente a quanto sostenuto dal comandante di Auschwitz Rudolf Höss, furono praticati i primi esperimenti con lo Zyklon B. Alcune lettere scritte da Karl Weinbacher, uno dei dirigenti della ditta Tesch Und Stabenow, condannato a morte nel marzo 1946, attestano la richiesta della fornitura di un impianto di ventilazione e di riscaldamento per due piccole camere di sterminio, della cubatura di soli 10 metri cubi ciascuna, per il campo di concentramento di Gross-Rosen. La prima di queste lettere è datata 14 luglio 1941.
Gross Rosen fu liberato il 14 febbraio 1945 da reparti della 52ª armata sovietica proveniente dal fronte ucraino.